mercoledì 19 marzo 2014

Renzi sfida l'Europa

Ieri Renzi ha parlato alla Camera dei Deputati in vista del vertice UE di oggi e domani. Come già spiegato in conferenza stampa, in presenza della Merkel, il premier ha ribadito che l’Europa non deve essere l’alibi dei nostri problemi. Tuttavia non ha parlato solo di come l’Europa non debba comportarsi con noi. Renzi ha parlato soprattutto del suo progetto europeo, che già aveva in parte espresso nella presentazione al tempio di Adriano del nuovo libro di Massimo D’Alema “Non solo euro”.Un punto importante per l’ex sindaco di Firenze è quello di rivalutare il Mar Mediterraneo, che non deve essere visto come un confine di frontiera. L’Europa, secondo il premier, se ne deve riappropriare, è un mare che deve tornare ad essere il cuore dell’unione. E’ dell’altro ieri infatti la notizia dello sbarco di altri immigrati in Sicilia, salvati dalle forze italiane. Ed è forse il punto più dolente della politica estera europea, perché è un problema che tocca i confini dell’Europa. Confini che vengono ritenuti europei soltanto quando fa comodo. E’ paradossale trovarsi in un’Europa che cerca di esportare la democrazia, ma che non riesce ad accogliere chi la cerca. Renzi ha spiegato così il perché del suo primo viaggio internazionale in Tunisia, fatto apposta per chiarire a tutti quanto egli tenga a ricostruire un’Europa che abbia al centro del proprio progetto il mare Mediterraneo. Il Mare Nostrum, come nell’antica Roma. Ma il punto forse più importante su cui si è soffermato Renzi è quello di migliorare l’Italia per migliorare l’Europa. Infatti secondo il premier è necessario (per non dire obbligatorio), prima di poter dettare la linea all’Europa, avviare quel progetto di riforme presentato dal governo atto a migliorare il mercato del lavoro e l’economia nazionale. Solo una volta fatto ciò, ed avendo così dimostrato che l’Italia è un paese che può davvero comandare in Europa, si può andare a Bruxelles con il coltello dalla parte del manico. E secondo l’ex sindaco di Firenze l’Italia potrebbe essere per un lungo periodo di tempo leader dell’Europa, scavalcando le “concorrenze” di Germania e Francia. Sono già tante le accuse che ha rivolto Renzi all’UE, una su tutte quel tetto massimo del 3% riguardante il deficit/PIL che egli ha definito “anacronistico”. Ma, come già detto, non siamo ancora abbastanza forti per poter dettare legge a paesi come la Germania, la Francia, od altri. E’ difficile poter fare la voce grossa dopo aver visto passare in meno di tre anni quattro governi (Berlusconi, Monti, Letta e Renzi). Pur non potendo ancora dettare legge, Renzi ha però già in mente una cosa fondamentale, che abbiamo capito durante questi ultimi sei anni: la finanza deve essere sottoposta alla politica. E’ inutile fare tanti discorsi di cambiamento se non riusciamo a svincolare la finanza dalla politica. E’ un modo di fare che va avanti da quasi quarant’anni, ed ha portato soltanto maggiori disuguaglianze e più povertà.
E’ questa forse la sfida più grossa per Matteo Renzi. Migliorare l’Italia facendo capire che possiamo essere i protagonisti del cambiamento. E il cambiamento non è uscire dall’euro, come sostiene qualcuno.

Ma è proprio quel “qualcuno” l’ostacolo più grande fra Renzi e l’Europa.

Federico Sconocchia Pisoni - @fedescony

Nessun commento:

Posta un commento