sabato 29 marzo 2014

Slogan perdenti

Quando Renzi ha parlato di "Yes we can" qualche giorno fa con Obama, dicendo che deve valere anche per noi oggi, ho tremato di paura. Un deja-vu, un incubo che sta riprendendo vita. Me lo ricordo quello slogan io, ed ahimé stavo anche al Circo Massimo quando Veltroni fece uno (se non l'ultimo) dei comizi prima del voto alle politiche del 2008. Dall' "I care" allo "Yes we can" obamiano, un insuccesso clamoroso. 
La ferma volontà della sinistra italiana di copiare il successo degli altri. Qui non funziona, ma nessuno sembra capirlo, anche lo stesso Renzi. 
Diciamo però che, volendo fare del sano "amarcord", il più grande disastro mediatico ci fu con Occhetto e la "gioiosa macchina da guerra". Fu il più clamoroso perché la sinistra democratica dopo secoli di sconfitte elettorali (più o meno cocenti) era convinta di vincere. Ma proprio ieri ricorreva l'anniversario della prima storica vittoria elettorale di Silvio Berlusconi.

Insomma, Renzi, smettila con gli sloga vincenti e vinci davvero queste benedette elezioni, quando ci saranno. 
Ma sono sicuro che Renzi dimostrerà di non essere "slogan e distintivi".


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