Come tutti noi sappiamo, prima di Matteo Renzi, ma forse
in realtà pochi se lo ricordano, c’è stato un governo presieduto da Enrico
Letta, e nato per volontà
presidenziale (ma soprattutto per necessità economiche) con a sostegno un’ampia
maggioranza, che comprendeva PDL, Scelta
Civica e PD. Tale governo, forse pochi se lo ricordano, ha superato anche
le traversie causate dagli umori di
Berlusconi, che vedendo avvicinarsi la galera,
più volte ha minacciato di togliere la fiducia al nipote di un proprio
esponente, forse il più noto in famiglia, Gianni
Letta. Alla fine Berlusconi è riuscito a sfiduciare un governo presieduto da un uomo di sinistra (se così si
può definire), pur dovendo subire la scissione
del proprio partito, che ha visto la nascita, ovvero il ritorno, di Forza Italia (e la conseguente nascita di un nuovo partito a guida
Alfano, il Nuovo Centro Destra).
Ma il
governo Letta, concretamente, che cosa ha fatto? Belpietro qualche tempo fa ha detto che
Letta è “uno che accarezza i problemi,
senza risolverli”, mentre Scalfaro,
fondatore della testata “La Repubblica”, ha affermato che i risultati dell’azione di governo di Letta si stavano vedendo
proprio in queste settimane (ad esempio il +0,1% di crescita PIL), e per
questo motivo Renzi ha voluto
premere l’acceleratore, per evitare che
il suo “rivale” avesse successo.
Passiamo in rassegna le cose cha fatto il governo Letta. La prima cosa che viene in mente
è l’abolizione della prima rata dell’IMU
(con conseguenti nuove tasse minacciate e poi tolte, rinominate poi stravolte),
che costituiva una sorta di “patto di governo” con la componente di
centro-destra (forse più che di patto di governo si dovrebbe parlare di
minaccia di governo). La storia dell’IMU
è una storia travagliata, sofferta, più volte messa al centro dell’attenzione,
soprattutto da chi non capiva come e soprattutto cosa pagare, con mille nomi e
la stessa faccia (TARI, TASI, TARES, TRISE, TUC e IUC). Alla fine la situazione
si è più o meno risolta, aumentando l’IVA di un punto percentuale, con
buona pace per noi, e con il pagamento della cosiddetta “mini-IMU” ovvero l’imposta
residuale che solo i proprietari delle prime case dovevano pagare se risiedevano
in uno dei municipi italiani che avevano previsto un’aliquota più alta di
quella fissata dallo Stato.
Il governo Letta passerà alla
storia (locuzione forse impropria ma decisamente d’impatto) anche per il “decreto del fare”, approvato ad
Agosto, che tra le varie cose, prevedeva: fondi per le infrastrutture pari a tre miliardi di euro; finanziamenti
a tasso agevolato per le imprese che
comprano nuovi macchinari; taglio delle bollette energetiche; impignorabilità della casa e rateizzazione
agevolata dei debiti; risarcimento danni
causati dalla lentezza burocratica ai cittadini; revisione della giustizia civile; tremila
assunzioni nel campo universitario e
più in generale scolastico; wi-fi gratuito.
Inoltre durante il governo Letta furono sbloccati i debiti della pubblica
amministrazione, ovvero 40 miliardi da versare fra il 2013 e il 2014.
Assolutamente una nota di merito, se non fosse che tale legge era già stata
formulata ed indirizzata dal precedente governo
Monti.
Infine, come non ricordare gli scandali che hanno colpito la diciassettesima legislatura, dalle
dimissioni del ministro Josefa Idem ministro per le pari
opportunità, lo sport e le politiche giovanili, per una presunta
evasione dell’IMU (pare dormisse in palestra), allo scandalo Shalabayeva, per
cui fu chiesta la sfiducia al ministro dell’Interno Alfano (che puntualmente è stato confermato dall’esecutivo Renzi),
passando per lo scandalo De Girolamo, infine come non ricordare il
dibattito sugli F35
Tuttavia, oggi che è il giorno della feste delle donne,
occorre dire che sotto il Governo Letta sono state accentuate le pene a chi fosse
accusato di reato di femminicidio;
inoltre fu istituito l’Unità Grande Pompei, per la tutela del sito
archeologico.
Il dubbio, in via definitiva, rimane: Renzi opportunista o
Renzi innovatore? Letta è stato davvero
uno che “accarezzava i problemi” o ha cercato di fare qualcosa di serio?
Ai
posteri l’ardua sentenza.
Federico
Sconocchia Pisoni - @fedescony
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