“Il referendum in Crimea è stata una violazione chiara della
costituzione Ucraina e della legge internazionale”. Così ha esordito oggi Obama
nel suo discorso dopo il referendum di ieri (più che referendum, un plebiscito)
che ha per ora sancito il ritorno dopo sessant’anni della Crimea in Russia. Il
97% dei votanti (e non il 95% come tendono a dire in queste ore i cronisti,
sebbene sia comunque un dato molto significativo) si è espresso favorevole al
ritorno in Russia. Ho parlato di ritorno perché, come è noto, la Crimea è stata
una regione Russa fino al 1954, quando fu regalata all’Ucraina come segno di
riconoscimento dell’alleanza fra cosacchi ucraini e russi.
Una domanda sorge spontanea dopo aver sentito Obama: e il
governo appena nato di Kiev, è per caso legale e legittimo? Intendiamoci, il
governo che c’era in Ucraina fino a qualche settimana fa era di certo un
governo pseudo-dittatoriale, e il leader Yanukovic non era sicuramente un
paladino della democrazia.
Ma se c’è una cosa che l’uomo dovrebbe aver imparato dal
romanticismo ottocentesco, e poi paradossalmente dall’americanismo dominante
durante tutto il novecento, è che bisogna sempre ascoltare e dare retta al
popolo. Perché il popolo ha ragione. In questo caso si chiama “principio di
autodeterminazione dei popoli” ed è proprio su questo punto che si è soffermato
Putin, non a torto. Il popolo ha deciso di stare dalla parte dei russi, e
allora qual è il problema? Un problema c’è, a ben vedere: in questo modo si
rischia di distruggere quell’equilibrio precario su cui si era costruito dopo
la dissoluzione dell’URSS, un equilibrio che essendo molto fragile, smaschera,
ora più che mai, gli errori susseguitisi dal 1992 in poi da parte di Europa ed
America, intente soltanto a perseguire i propri interessi, cercando di mettere
sotto il tappeto i problemi enormi, che prima o poi, puntualmente, sarebbe
riusciti fuori. D’altronde la crisi Ucraina è stata causata non dalla Russia,
ma dall’Europa, che ha fatto di tutto per non far entrare l’Ucraina nell’unione,
mandandola nel caos più totale. Il vero problema che si pone ora, è tutelare la
minoranza Ucraina che ora vive in Crimea, non più sotto la grivnia ma sotto il
rublo russo. Qui si possono creare delle problematiche notevoli, poiché in
queste situazioni le minoranze molto poco spesso vengono tutelate.
Vorrei fare un appello all’occidente: oltre il gas ci sono
le persone.
Federico Sconocchia Pisoni - @fedescony
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