Quanto tempo è passato dalla storica frase di Tremonti: “Con
la cultura non si mangia”?
E quanto tempo è passato dall’ultima volta che un governo ha
messo al centro della propria politica la cultura?
Renzi, da sindaco quale è, ha indirizzato le prime azioni di
governo verso la rivalutazione della scuola. Ma perché Renzi ha così a cuore la
scuola italiana? Soltanto perché ha una moglie che fa l’insegnante? No, non
credo, vuol dire poco, anche Profumo (per chi se lo fosse scordato ministro
dell’Istruzione del governo Monti) aveva la moglie professoressa liceale, ma non ha fatto mai nulla per cambiare la
situazione.
Renzi, figlio della sua generazione, generazione che ha
vissuto l’accrescersi del disfacimento culturale (ad opera, mi è d’obbligo
dirlo, di Silvio Berlusconi e delle sue televisioni commerciali), è cresciuto
in una società in cui la parte più anziana, legata ancora alla divisione
politica della guerra fredda, teneva la cultura come risorsa preziosa, come
cibo pregiato, da non far assaggiare ai “profani”, e dall'altra parte c’era una
società, quella dei giovani, che paga del benessere economico e dell’avanzare
imperante delle tecnologie, sostanzialmente non si curava della cultura,
contribuendo alla creazione del disfacimento socio-culturale attuale.
E non poteva iniziare meglio questa “campagna” per la
sensibilizzazione alla cultura: “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino
trionfa nella notte degli Oscar, aggiudicandosi il premio di “miglior film
straniero”.
Immediate le congratulazioni del ministro Franceschini
attraverso i tweet.
Già, Pompei. Che fine farà la nostra amata Pompei? Anche se
ultimamente sembra che i nostri patrimoni culturali siano più amati all’estero
che in patria. A tal proposito vorrei ricordare la vicenda legata alla “tomba
del gladiatore”, che scoperta nel 2008, appena quattro anni dopo l’intero sito rischiava
di dover essere interrato per la mancanza di fondi. Per far finire la vicenda a
lieto fine è dovuto intervenire dagli States Russel Crowe.
Tornando a Pompei, una lenta agonia la sta portando al
disfacimento. Giorno dopo giorno cascano piccoli pezzi di muro, mattoni,
edifici interi. Franceschini sembra avere tutte le intenzioni migliore per
rimediare subito alla situazione, ed ha convocato una riunione di emergenza
dopo l’ultimo crollo. Sul sito del Ministero dei Beni Culturali sono apparsi
nove punti da attuare. Tra i più significativi spunta l’utilizzo di 2 milioni
di euro per la ricostruzione, accelerare la nomina del nuovo soprintendente
prof. Massimo Osanna e la
sollecita definizione di una convenzione tra Mibact (ministero dei Beni
Culturali) e Finmeccanica per fornire servizi e tecnologie sperimentali di
rilevamento satellitare volti a prevenire il rischio idrogeologico.
Renzi
sembra aver preso molto seriamente a cuore la situazione delle scuole, tanto da
spingerlo a promettere fondi pari a 2 miliardi di euro, e a viaggiare per le
scuole Italiane per testare la situazione (un atteggiamento molto americano).
Insomma, con Matteo Renzi la cultura va di moda. E speriamo che torni davvero a fare
tendenza.
Federico Sconocchia Pisoni
- @fedescony
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