giovedì 20 febbraio 2014

Gli idealisti Don Civati e Sancho Grillo

Renzi, dopo il grandissimo incontro con Grillo ieri, e il vertice di maggioranza con NCD, Centro democratico, Scelta civica ed altri cinque gruppi, si appresta ad essere incaricato premier. Ma subito arriva il freno di Civati: noi la fiducia non te la votiamo. La chiameranno la rivolta dei 16.

Subito le testate giornalistiche (che già da tempo proponevano questa notizia, e a dire la verità non hanno neanche dato troppa importanza all'avvenimento): il PD si spacca. 


Davvero?!


Civati, colto da una clamorosa quanto poco inaspettata mania di protagonismo, memore delle grandi gesta di Bertinotti, Mastella e tanti altri, ha deciso che probabilmente uscirà dal PD, pur di non votare la fiducia ad un possibile governo Renzi


L'argomentazione, da Repubblica.it, è che:



"Si tratta di un governo politico a tutti gli effetti e con la stessa maggioranza di prima, che non rispetta il mandato elettorale".

Tutte parole assolutamente sagge. Renzi è incoerente, non è passato dal voto popolare (cosa che, torno a ripetere, non ha niente di illegale), ed effettivamente sembra un po' inutile cambiare Renzi con Letta senza cambiare le persone che lo sostengono (ovvero, l'unico scopo è che Renzi lo seguono, Letta non lo segue nessuno. Citando quella mente geniale di Belpietro: "Letta accarezza i problemi, non li risolve").


E poi sì, Civati, hai ragione a dire che è un governo politico e non di larghe intese, è vero. Ma pongo a te la stessa domanda che porrei ad un cittadino cinque stelle: perché?


Io mi chiedo perché dovete mettere i bastoni fra le ruote ad una bicicletta rotta?


E' inutile fare i protagonisti, i rivoluzionari di palazzo, in questo momento, perché che vi piaccia o meno, Renzi questo governo lo fa. E allora bisognava creare un'alleanza forte, che facesse riforme per questo paese, e che le facesse più di sinistra possibile.


Io capisco il loro ragionamento, di Civati, dei cinque stelle, che sostanzialmente afferma che per cambiare il paese, a questo punto, bisogna cambiare tutto. Bisogna eliminare completamente il vecchio.


Giusto, sono d'accordo con voi. Vi stringo virtualmente la mano. Ma, ora come ora, non bisognerebbe sbrigarsi per fare andare avanti questo paese


Voglio dire, io faccio i miei complimenti al M5S, che ha devoluto parte degli stipendi dei deputati e senatori per le piccole imprese, ma qui bisogna fare qualcosa di più. E non sono io a dirlo, ma non ci sarebbe neanche il bisogno di dirlo. Ha ragione Renzi quando dice che coloro che avevano votato il M5S si aspettavano di più da loro. E' vero, hanno avuto l'occasione enorme di fare riforme per questo paese, e allo stesso tempo di smascherare le ipocrisie della politica. Ma non l'hanno fatto. Perché?


Comodo stare all'opposizione?


Grillo mi da come l'impressione che cerchi di perdere più voti possibili. Sento ripeterlo che la gente non deve votarlo se non la pensa come lui. 


E se non lo fa per perdere voti peggio, lo fa perché effettivamente non gliene frega niente di migliorare le condizioni di vita di questo paese.




Federico Sconocchia Pisoni

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