martedì 23 dicembre 2014

Notizie da Israele: Netanyahu come Berlusconi?

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un aumento del salario minimo per i lavoratori del settore pubblico. La mossa però è stata condannata dagli oppositori come cinica propaganda elettorale.
Una mossa che noi italiani possiamo ben comprendere. Mi riferisco, ovviamente, all'abolizione dell'IMU da parte di Berlusconi durante l'ultima campagna elettorale del 2013.
L'annuncio arriva poche settimane dopo che è stato raggiunto un accordo simile per quanto riguarda i salari del settore privato tra l'Histadrut (la principale organizzazione sindacale israeliana) e il Manufacturers Association (simile alla nostra Confindustria).
Il gabinetto e la Knesset devono approvare il nuovo provvedimento per farlo diventare legge. Il problema si pone nel momento in cui il parlamento sarà sciolto prima della data delle elezioni anticipate, ovvero il 17 Marzo 2015. Dunque non è chiaro se, come e quando la legge potrà essere varata. Questo alimenta i dubbi sul fatto che sia una mera mossa elettorale.
Il Presidente del Consiglio in carica si è anche impegnato a ridurre l'IVA, una misura verso la quale, in passato, si era sempre mostrato contrario.
Il laburista Eitan Cabel ha commentato sarcasticamente, "Buongiorno all'attivista sociale Benjamin Netanyahu, che ha improvvisamente ricordato che non va bene pagare degli stipendi da fame alla gente. Che sensibilità sociale ..."
Zahava Galon, parlamentare del partito sionista di sinistra Meretz, ha commentato: "In vista delle elezioni, Netanyahu si è svegliato dalla triste realtà che le sue politiche hanno creato, e sta rubando la sua campagna elettorale al nostro programma".
Il dibattito sul salario minimo sorge nel mezzo della ben più ampia discussione circa la situazione socio-economica dello stato d'Israele. Il Centro Studi per le politiche sociali Taub, la scorsa settimana, ha pubblicato il suo resoconto annuale. La relazione ha dimostrato che solo il 20 per cento delle famiglie israeliane riesce a risparmiare denaro. Nel frattempo, l'ONG Latet pubblicherà una relazione indicante che 2,5 milioni di israeliani vivono in povertà, molto più di quanto previsto dagli istituti nazionali.
@fedescony

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